Andrea Salvà
Opening: 22 October 2016, 6 – 9 pm
Exhibition: 22 October 2016 – 30 October 2016
A cura di Camilla Martinelli
La ricerca di Andrea Salvà mira a cogliere la realtà cangiante e materica delle montagne in alta quota e ad osservare la mutevolezza delle forme in relazione ai cambiamenti di luce e d'atmosfera. Le sue fotografie nascono a un'altezza superiore ai 2.000 metri e sono realizzate con il banco ottico. L'impiego di questo dispositivo, che consente di realizzare fotografia di grande formato impiegando un sistema ottico complesso, rimanda agli albori della fotografia e può essere sostanzialmente considerato come l'evoluzione della prima camera oscura. Realizzare fotografie ad alta quota con questo tipo di attrezzatura comporta il fatto di doverla trasportare con sé sul posto per poi installarla nella posizione e nelle condizioni atmosferiche più favorevoli. La realizzazione dell'opera è dunque indissolubilmente legata a un'azione fisica e ad un'esperienza solitaria intenzionalmente volta al confronto con luoghi incontaminati e privi di presenza antropica. L'uomo è il grande assente di questi paesaggi silenziosi, che si dispiegano di fronte ai nostri occhi in tutta la loro maestosità come condensati di un'emozione vissuta dall'uomo ma che l'uomo cerca di dimenticare. "Montagne di luce" è una serie di fotografie alla quale l'artista lavora da più di quattro anni, ricercando le prospettive e le condizioni più idonee per fotografare la grana materica delle montagne a seconda dell'incidenza della luce. Le cime del Gruppo Tessa, della Val Senales, il Sassolungo si fanno così deserti in altura, cretti contrappuntati da macchie rade di vegetazione, soglie che trascinano la visione al di là di se stessa, per affermarsi come campi coloristici resi possibili da una luce che è agente attivo della nostra percezione.