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CITTA' ANONIMA

Stefan Tschurtschenthaler
13.03 - 31.03.2024

00A GALLERY TRENTO - via della Malvasia 53 - Trento (vai alla mappa)

Opening: 13 March 2024, 18.30
Exhibition: 13-31 March 2024

L'esposizione sarà aperta fino al 24.03.2024, dal mercoledì al venerdì dalle 15.00 alle 18.30
Per visite in altri orari o al sabato e alla domenica è necessaria la prenotazione - Info 335 7733760
Dal 25.03.2024 e fino al 31.03.2024 solo su appuntamento (00agallery@gmail.com)
ENTRATA LIBERA

IT
Nella serie fotografica “città anonima” la ricerca si basa su delle immagini di luoghi o scene tipiche, che rappresentano un estratto esemplare della vita quotidiana urbana. Le situazioni catturate e raccolte vengono sottoposte a una sorta di camuffamento in un processo di lavoro separato, nel quale le immagini vengono scomposte nei loro singoli pixel per raggiungere il grado desiderato di irriconoscibilità delle scene e nello stesso tempo aumentando la desiderata sensazione di anonimato. Indipendentemente dall'aura sintetica così creata nelle immagini, in ognuna di esse ne permane però un velo di familiarità. Infine, dalla matrice di base della rispettiva scena pixelata vengono prelevati frammenti mirati e minuscoli, a volte fino alla dimensione di un solo pixel/inch o meno, con l'intenzione di ingrandirli nuovamente e individualmente alle dimensioni più varie, a seconda della percezione soggettiva, ed elevarli così a nuove immagini autonome. Il tutto per enfatizzare o rendere visibile il peso contestuale delle piccolissime parti che compongono le immagini da noi percepite quotidianamente. In definitiva, ognuna di queste "schegge estetiche" singolarmente rappresenta una minuscola parte integrante del microcosmo inerente ad ogni situazione su cui ci concentriamo visivamente. Applicata a una grande città, la situazione dei singoli residenti è simile a quella dei pixel di una fotografia digitale. Non sono percepiti nell'anonimato della città (cioè nell'immagine complessiva), eppure senza di loro e senza tutti i loro simili la città non esisterebbe nella sua interezza.

DE
In der Fotoserie „città anonima“ basiert die Recherche auf Szenen, die einen exemplarischen Auszug aus städtischer Alltäglichkeit darstellen. Die abgelichteten und gesammelten Situationen werden in einem eigenen Arbeitsgang einer Art Tarnung unterzogen. Dabei werden die Bilder in ihre Pixel zerlegt, um so das gewünschte Maß an Unkenntlichkeit und Anonymität der Szenen zu erlangen. Unabhängig von der dadurch in den Bildern geschaffenen synthetischen Aura, bleibt für den Betrachter in jedem einzelnen von ihnen ein gewisses Maß an Vertrautheit bestehen. Abschließend werden gezielt, kleinste Fragmente aus der Grundmatrix der jeweiligen verpixelten Szene entnommen, manchmal bis hin zur Größe eines einzigen Pixel/Inch, oder kleiner, mit der Absicht, diese, je nach subjektivem Empfinden, einzeln wieder auf unterschiedlichste Maße zu vergrößern und so zu neuen, autonomen Bildern zu erheben. Dies alles, um das kontextuelle Gewicht der Kleinteile, aus denen sich die von uns täglich wahrgenommenen Bilder zusammensetzen, hervorzuheben beziehungsweise zu verdeutlichen. Schlussendlich stellt jeder dieser „ästhetischen Splitter“ einen kleinsten, integrierenden Teil aller von uns visuell fokussierten Situationen dar. Auf eine Großstadt übertragen, ist die Situation der einzelnen Bewohner*innen ähnlich jener der Pixel einer digitalen Fotographie. Sie werden in der Anonymität der Stadt (also des Gesamtbildes) nicht wahrgenommen und doch würde ohne sie und all ihre Mitbewohner*innen die Stadt in ihrer Gesamtheit nicht existieren.


EN
The research in the photo series “città anonima” is based on scenes that represent a typical extract of everyday urban life. The photographed and collected views are subjected to a kind of camouflage in a separate work process. In this step, the images are broken down into their pixels to achieve a degree of obscurity and anonymity. Regardless of the synthetic aura created in the images, a certain degree of familiarity remains for the viewer in each of them. Finally, minute and specific fragments are taken from the basic matrix of the pixelated scene, sometimes just a single pixel/inch or smaller. The intention here is to enlarge them again (based on subjective perception) to varied dimensions and thus heightening them to new autonomous images. This process is used to highlight and illustrate the contextual weight of the tiny parts that make up the images we see every day. Ultimately, each of these “aesthetic splinters” represents a smaller and integral part of all the elements we focus on visually. When applied to a large city, the situation of the individual inhabitant of a city is similar to that of the pixels in a digital photograph. They are not recognized individually in the anonymity of the city (i.e. the overall picture) and yet without them and all their fellow residents, the city would not exist in its entirety.

23 images | slideshow

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