Karin Schmuck
27.09 - 12.10.2024
CENTRO PER LA CULTURA - Via Cavour 1 - MERANO
Opening: 27 September 2024, 18.00
Exhibition: 28 September - 12 October 2024
Opening times: Monday-Saturday 15:30 - 22:30
FREE ENTRANCE
A cura della 00A Gallery, in collaborazione con Cooperativa culturale Mairania 857, nell'ambito dell'iniziativa "SCHÄR●THE●ART".
Un tentativo di registrare un'intera notte in un'unica immagine
La serie
Dreamers è composta da immagini presentate in coppia: fotografie in un delicato bianco e nero mostrano persone che dormono in un letto, ritratte dall’artista poco prima del loro risveglio. L’unicità di questo momento intimo, in cui le persone per alcune ore rinunciano al controllo e fanno un viaggio nel loro inconscio, si chiarisce solo guardando la seconda parte della serie, dal titolo
Folds: tessuti blu che ricordano la carta da imballaggio accartocciata. Le immagini sono il risultato dello sviluppo delle lenzuola in cui le persone fotografate hanno trascorso la notte. Karin Schmuck utilizza per questo un tradizionale processo di stampa fotografica chiamato stampa blu di Prussia (cianotipo), immergendo il tessuto in una miscela fotosensibile e poi lasciandolo asciugare.
Con i primi raggi di sole o di notte con singole fonti di luce, il tessuto prende la forma della notte di chi dorme. L’utilizzo di questa tecnica originale permette all’artista di andare oltre il “momento” che rappresenta una fotografia e di catturare un’intera notte in un’immagine unica, che porta letteralmente alla luce ciò che altrimenti viene negato agli occhi e percepito solamente a livello emotivo. Raramente ci viene data una visione così intima del sonno delle persone.
Il lavoro di
Karin Schmuck riflette sulla tematica del vedere, dello sguardo, di come vengono lette le immagini. Temi universali trovano la loro espressione con riferimento alla storia dell'arte e nell'uso di elementi classici della mitologia e della letteratura. Inversioni e spostamenti di ciò che viene così riconosciuto hanno lo scopo di muovere e forse irritare lo spettatore, di rivelare possibilità di significato a più livelli e di stimolare processi di pensiero.
L’artista cerca le similitudini negli opposti e le contraddizioni nell’apparente armonia, le sue opere richiedono un rallentamento del meccanismo della visione, un secondo, un terzo sguardo; solo allora rivelano il loro multiforme contenuto. Parte della ricerca dell’artista si concentra sulle basi della fotografia; crea lavori con tecniche offcamera e la cianotipia.
Karin Schmuck studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino e fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Espone in Italia e all’estero, tra cui alla Galleria Nazionale delle Marche (Pu), al Centro per la Fotografia d’Autore (Ar) e la Villa Brandolini (Tv). Vincitrice di numerosi premi, tra cui il Combat Prize e il Premio Carlo Gajani, e finalista del Premio Driving Energy.
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Versuch, eine Nacht in einem Bild zu verdichten.
Die Serie Dreamers besteht aus Bildern, die sich sich jeweils im Paar präsentieren: Fotografien in sanftem Schwarz-Weiß, welche Schlafende in einem Bett zeigen, die Personen wurden von der Künstlerin kurz vor Ihrem Erwachen fotografiert. Dieser intime Moment, in welchem die Menschen für ein paar Stunden die Kontrolle abgeben und sich träumend auf eine Reise durch ihr Unbewusstes begeben, steht in Dreamers im Mittelpunkt. Die Besonderheit dieses Moments und seine Einzigartigkeit wird durch den zweiten Teil der Paar-Serie, die den Titel Folds trägt, klar: blaue Muster, die an zerknittertes Papier erinnern. Diese Bilder sind das Resultat der Bettlaken, in denen die abgelichteten Menschen übernachtet haben. Karin Schmuck verwendet hier ein traditionelles Fotodruckverfahren namens Eisenblaudruck (Cyanotypie), indem sie den Stoff in eine fotosensible Mischung tunkt und dann trocknen lässt. Mit den ersten Sonnenstrahlen oder einzelnen Lichtquellen nachtsüber nimmt das Laken die Form der Nacht der Schlafenden an. Die Verwendung dieser originellen Technik erlaubt es Karin Schmuck somit über den „Moment“ einer Fotografie hinauszugehen und eine ganze Nacht in ein einzigartiges Bild zu fassen, welches außerdem wortwörtlich ans Licht bringt, was den Augen sonst verwehrt ist und nur auf der Gefühlsebene rezipiert wird. Selten wurde uns ein derart intimer Einblick in den Schlaf der Menschen gewährt.
Karin Schmuck (*1981 in Bozen) setzt sich in ihrer Arbeit mit dem Sehen auseinander, dem Blick, damit, wie Bilder gelesen werden. Universelle Themen finden Ihren Ausdruck unter Bezugnahme auf die Kunstgeschichte und in der Verwendung klassischer Elemente aus Mythologie und Literatur. Umkehrungen und Verschiebungen des so WiederErkannten sollen den Betrachter bewegen, vielleicht irritieren, vielschichtige Bedeutungsmöglichkeiten enthüllen und Denkprozesse anregen. Sie sucht das Gleiche in den Gegensätzen und die Widersprüche in der scheinbaren Harmonie, ihre Arbeiten verlangen nach einer Verlangsamung des Sehens, nach einem zweiten, dritten Blick; erst dann offenbaren sie ihren facettenreichen Inhalt.
In ihrer Arbeit beschäftigt sich die Künstlerin auch mit den Grundlagen der Fotografie; es entstehen Arbeiten mit off-camera Techniken und Cyanotypien.
Karin Schmuck studiert Malerei an der Accademia di Belle Arti in Urbino und Fotografie an der Accademia di Belle Arti von Bologna. Zahlreiche Ausstellungen im In- und Ausland, unter anderem in der Galleria Nazionale delle Marche (Pu), dem Centro per la Fotografia d’Autore (Ar) und der Villa Brandolini (Tv), Gewinnerin mehrerer Preise, darunter des Combat Prize, des Premio Carlo Gajani sowie Nominierung für den Premio Driving Energy.
Ph. Nicola Morandini, Viviana Perghem, Andrea Salvà, Luca Pighi, Alexey Pivovarov